``Ballo intergenerazionale``

Vincitore del 1° premio

Autore: Stefano Scagliarini

Motivazione: Primo premio a uno scatto che è un inno alla vita. La celebrazione della gioia nella danza leggera e sorridente di generazioni tra loro molto distanti ma qui vicine e in armonia. La fotografia coglie l’istante perfetto in cui ogni particolare sorride, il primo piano evoca un movimento necessariamente al rallentatore, quasi fiabesco, raccontando la magia che annulla ogni differenza, anche quella tra generazioni, e lega l’umanità attorno a un unico filo, azzurro come il vivace abito della danzatrice: la vita è bella dall’inizio alla fine.”

“#Ionondimentico - Una viola del pensiero per la giornata della memoria”

Vincitore Premio Basso Sebino

Autore: CPIA di Villongo

Motivazione: Non chi comincia, ma quel che persevera. Gli studenti del CPIA di Villongo (Basso Sebino) appartenenti a diverse comunità straniere curano con costanza e dedizione l’aiuola dedicata alla memoria di Carla Casati e al suo impegno per far crescere l’integrazione con la partecipazione, il confronto, il fare insieme. Nei fiori, la delicatezza di un gesto dialogo. 

“Selfie”

Vincitore Targa L’Eco di Bergamo

Autore: Violetta Romano

Motivazione: Cambia il mosaico della società sotto l’arcobaleno del più celebre Festival della canzone italiana, testimone di ciò che resta mentre tutto scorre. Lo scatto coglie l’attimo in cui due ragazzi arrivati presumibilmente da lontano si fanno un selfie con lo sfondo di uno dei simboli dell’Italia, non solo canora, nel mondo. Nel 2018 come oggi nessuno più si stupisce: gli italiani cambiano, in un coro di volti, colori, culture. Una sinfonia di faticosa, necessaria e auspicabile costruzione. Viva il festival, viva l’Italia che cresce.

 

Altri partecipanti

“Intrecciamo nuove storie”

Sara Camporesi

L’essenziale è invisibile agli occhi. Per tutto il resto c’è una fedele fotocamera.

Una giovane fotografa da sempre appassionata di arte, da tempo ha coniugato questo interesse alla spontaneità del racconto fotografico, vissuto non solo come classico resoconto di esperienze ed incontri, ma come vero e proprio storytelling che con scatti più personali e creativi trasmetta il fascino segreto dei luoghi urbani e degli ambienti della cultura, svelati attraverso immagini e parole come una “Phototeller – fotografa narratrice”.

Da qualche anno si occupa da professionista anche di curatela di mostre d’arte e fotografiche per altri creativi e gruppi associativi.

 

Cosa sia per me la FOTOGRAFIA?

Ripartire. Viaggiare sullo scorrere del tempo per indagare i molteplici aspetti delle nostre vite, alla scoperta dei misteri non risolti e delle evoluzioni incondizionate del nostro Io.
Un lungo viaggio dove si rincorrono passioni, sperimentazioni, rinascite e cambiamenti in uno spettacolo teatrale da portare costantemente in scena e dove il ruolo da protagonista viene lasciato all’icona del grande viaggiatore, esploratore di se stesso, ancor prima che dei mondi che lo circondano. Perché conoscersi meglio significa vivere più intensamente. Sospesi in questo viaggio tra effimero ed eterno, disegnando progetti mentre l’occhio fotografico naviga a cercare ispirazione.

Altri partecipanti

Marco Favaretto

MARCO FAVARETTO

L’interesse per la fotografia nasce quando in occasione della mia prima comunione mi hanno regalato una fotocamera compatta. Da li le prime foto e la cosa mi piaceva.

Dopo alcuni anni il passaggio a una fotocamera compatta con zoom e nel 1999 la prima reflex. Non ci capivo nulla ed ero curioso di imparare ad usare tutti quei pulsanti….

Ho frequentato i primi corsi di fotografia, i primi concorsi, tutti puntualmente “non ammesso”. Non capivo perché le foto che per me erano così belle, non venivano ammesse.

Per capirne di più ho chiesto a tutti i fotografi del mio paese se potevo fare da porta borse così da “rubare” qualche informazione in più riguardante la tecnica fotografica.

Un fotografo accettò la mia richiesta e non si limitò a farmi portare le borse ma mi insegnò molto al punto di farmi scattare durante i servizi. A lui devo molto perché mi ha insegnato dalla tecnica alla composizione a tutto quello che si nasconde dietro ad uno scatto. La passione per la fotografia era sempre più travolgente.

Ho iniziato a vincere i primi concorsi nazionali con piazzamenti anche internazionali e dal 2009, per tre anni, ho insegnato fotografia presso un istituto statale che organizzava corsi serali.

Oggi fotografo sempre più per cercare un linguaggio fotografico che possa esprimere concetti senza l’utilizzo delle parole. Non solo la fotografia come testimonianza, la foto che racconta ma l’interesse maggiore è per la foto che “trasmette”

Cosa faccio nella vita? Sono quality manager presso una ditta che produce e vende elementi di fissaggio da 27 anni. Nulla a che vedere con la fotografia.

PROGRAMMA DEL FESTIVAL

Edizioni passate del festival

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2017

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2016

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2015

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