Il festival di Cortometraggi “C’è un tempo per … l’integrazione” è nato nel 2007 come naturale prosecuzione di una precedente rassegna che aveva mosso i primi passi nel 2002 tra i 12 comuni dell’ambito del Basso Sebino, periferia est della provincia di Bergamo.

Così si esprimeva il comunicato emesso dagli enti organizzatori e patrocinatori dell’iniziativa (guidati dalla coop. Interculturando) nel 2007 quando vide la luce la prima edizione:  – Si sta sempre più diffondendo l’usanza di documentare e/o raccontare storie di migrazioni e di integrazione attraverso lo strumento cinematografico, in particolare quello “corto”. Di questo strumento molto adatto per stimolare riflessioni e pensieri sulla realtà dell’immigrazione, di chi emigra e di chi accoglie (in quanto, attraverso l’immagine, viene stimolato anche l’aspetto emotivo) il territorio del Basso Sebino ha già esperienza, viste le cinque edizioni in formato “rassegna” già realizzate negli anni 2002-2006 all’interno del cartellone di iniziative denominata “C’È UN TEMPO PER…” –

 

L’auspicio dunque era che la metafora temporale riportata nel titolo dell’iniziativa (con richiami al tempo breve dell’opera cinematografica, al tempo meteorologico che caratterizza i paesaggi sociali caratterizzati dalle perturbazioni del fenomeno migratorio, al tempo opportuno per passare dall’emergenza alla normalità delle integrazioni possibili) e il contributo cinematografico (in formato “corto”) da parte di chi si esprime e comunica con l’immagine, potessero facilitare la presa di coscienza delle trasformazioni in corso in senso multiculturale, multilinguistico e multireligioso in modo da favorirne uno sviluppo interculturale.

 

 

Nell’ottica di sensibilizzare la cittadinanza, i soggetti “chiave” del territorio e l’opinione pubblica tutta, con uno strumento agile ed incisivo (il cortometraggio) inserito in una cornice autorevole (il festival) che consente di affrontare l’argomento con un taglio nuovo, positivo, culturale e artistico (uscendo così dal cliché socio-assistenziale), il Festival si rivolge (attraverso l’emissione di un apposito bando di iscrizione) a tutti i video/filmmaker che abbiano affrontato o intendano affrontare il tema dell’integrazione tra persone, famiglie, popolazioni di diversa appartenenza culturale e provenienza nazionale.

Le varie edizioni che si sono succedute sono state capaci di coinvolgere, oltre che un pubblico sempre a sua volta variegato e multiculturale, molteplici realtà locali in rete tra loro per l’espletamento delle fasi organizzative e di realizzazione.

La giuria, composta da amministratori locali, da esperti dell’audiovisivo e da operatori e studiosi del fenomeno dell’immigrazione, è chiamata ad assegnare il Primo Premio pari a Euro 1.000,00 al miglior film/video, mentre la giuria composta da “Agenti allo Sviluppo Interculturale” del Basso Sebino, assegna un Premio Speciale pari a  Euro 500,00 intitolato alla memoria del collega Saad Zaghloul.

 

 

 

 

L’esperienza e il successo maturato nelle prime edizioni hanno spinto il comitato organizzatore a moltiplicare gli eventi pubblici propedeutici alla serata con la proiezione delle opere selezionate la premiazione delle opere vincitrici, prima ospitati solo a Sarnico, in particolare nel Cine Teatro Junior (ma anche presso l’auditorium comunale, la piazza sul lungolago, l’aula magna dell’Istituto Superiore Serafino Riva) e poi anche a Bergamo (in particolare al Cinema Conca Verde). Anche le sale cinematografiche di Lovere e Trescore sono state in passato meta di proiezioni in particolare dedicate agli studenti della scuola secondaria superiore, riuscendo così nell’intento di entrare in contatto diretto con il mondo scolastico e giovanile. 

Stimolate dalla sintonia e la stima reciproca instauratasi tra gli organizzatori di entrambe le parti, molteplici negli anni sono state le collaborazioni intraprese con altri festival: “CortoLovere”, “FARElaPACE Bergamo Festival”, “Les yeux ouverts sur l’immigration” di Beauvais e “PriMed” di Marsiglia).

 

 

Idriss Sanneh, Mohamed Ba, Pegas Ekamba Bessa, Marie Reine Josiane Toe e Yoon C. Joyce sono state le figure capaci di emergere nel mondo del cinema e dello spettacolo invitate quali special-guest degli eventi clou del Festival. Alcuni di loro si sono cimentati anche come presentatori, ruolo nel quale sono passati anche Paolo Jamoletti (primo “direttore artistico” del Festival), Fama Fall e Giancarlo Domenghini.

Alla luce dell’aumento, anno dopo anno, edizione dopo edizione, del patrimonio di opere premiate o comunque capaci di documentare e raccontare storie di integrazioni possibili tra cittadini di diversa appartenenza culturale, residenti nello stesso territorio, attraverso il linguaggio cinematografico, il Festival ha iniziato ad adoperarsi per moltiplicare le occasioni di visibilità dell’ampio archivio di cortometraggi di qualità sul tema dell’integrazione interculturale intercettati in questi anni, organizzando proiezioni (in particolare “scolastiche” o “estive”) capace di portare i cortometraggi “in tour” e di raggiungere nuovo pubblico grazie all’attivazione di speciali (e spesso inconsuete) location di proiezione.